sabato 27 dicembre 2008
LE LASAGNE DI ZIO SALVATORE
mercoledì 24 dicembre 2008
PARENTESI (
mercoledì 17 dicembre 2008
I GIOVANI (NON) ESISTONO?
Questa mattina ho finito di leggere "I giovani non esistono" di Stefano Benzoni edito da ISBN Edizioni. Una cara persona mi ha consigliato questo libro e devo dire che sono molto contenta di averlo letto, è veramente interessante e l'ho trovato anche molto divertente per il linguaggio e come sono stati trattati alcuni temi: a tratti surreale nella descriszione di alcuni episodi che poi, secondo me, sono tutti veri. Il titolo, già da subito, mi è sembrata una provocazione. In effetti qui i giovani centrano poco, certo non possiamo negare i dati sullo stato attuale della composizione della popolazione e sulle previsioni future ma lo scritto si spinge verso considerazioni più sottili, più vicine allo "stato" essere anziano, alla sua identità ed al suo ruolo in questo mondo, insomma si parla dei non giovani. E' un grande spaccato, non si parla dell'anziano in termini assitenziali, oh poverino!, come fanno certe pubblicazioni che ho letto, ma dà delle chiavi di lettura interesanti: l'anziano consumatore ed il rapporto con il consumo o non consumo, il valore esperenziale, la relazione con gli oggetti; l'amatore appasionato con una vita sessuale da fare invidia ad un giovane trentenne; gli altri come percepiscono la figura della persona anziana; la pubblicità ed i testimonial, i markettari preoccupati, i programmi televisivi.
Bene, esiste un pacchetto (in senso buono, inteso come contenitore) che si chiama anziano, ma la società cosa se ne fa di questo pacchetto? Ha trovato un posto? una collocazione? Si chiama Thailandia, Romania, dove sorgono comuità di tutti anziani che "si godono in pace" la propria ultima esistenza? Affidiamo il pacchetto alle badanti?
Questa è una mia domanda: Perchè non ci occupiamo più dei nostri anziani? Vogliamo allontanare da noi a tutti i costi la morte? Ci fa paura? Chi ha creato questo sistema? Gli stessi uomini che oggi sono i nostri anziani? l'identità dell'anziano è in crisi? Mi hanno consigliato di leggere Jung. Carla
mercoledì 10 dicembre 2008
NON SONO ANCORA MORTA!
Ciao Lucia, come stai? Tutto bene? Cosa fai oggi? Posso venire da te? Stiamo un pò insieme, due chiacchiere, ti va? Lucia ha quasi sessantanni, vive in un quartiere periferico di Bologna, una zona bene, è casalinga: il marito non ha mai voluto che la moglie andasse a lavoro, insomma potevano permetterselo. Fa la nonna part-time, anzi a chiamata, quando c'è bisogno è sempre disponibile, preferisce uscire con le amiche ma i nipoti sono sempre i nipoti! Come tutte le donne che hanno "devoluto" la loro vita alla famiglia, adesso che la situazione figli è sistemata, Lucia ha del tempo a disposizione per se stessa: palestra, tè con le amiche, shopping, cinema, teatro, associazioni, parrucchiere una volta alla settimana..... insomma sono tante le cose da fare.
Gli aspetti legati alla salute ed al benessere fisico sono molto importanti; Lucia ha qualche piccolo acciacco ma è dovuto all'età, niente di grave: malditesta, pressione, reumatismi..... poche medicine, qualche integratore alimentare. Scatoline, scatolette e tubetti, tutti sistemati nell'armadietto del bagno.
Sono le 17.00 e con una tazza di tè chiacchieriamo sul mondo. Ad un certo punto si ricorda che deve prendere un medicinale, una compressa non so bene per cosa, va verso il bagno e poco dopo mi chiama e mi dice: guarda (rivolge lo sguardo all'armadietto del bagno), cosa vedi? Io le rispondo: scatole di medicinali....Un pò infastidita mi risponde: tu che sei una disegnatrice non potresti fare qualcosa per queste scatolette, non vedi come sono tristi? Quando prendo le medicine delle volte mi sento più malata di quanto non lo sono. Anche prendere l'aspirina mi fa pensare di avere già un piede nella fossa. Questi delle azinde farmaceutiche cosa pensano?, io non sono ancora morta!........ Carla riflette!
martedì 2 dicembre 2008
QUESTIONI DI DIMENSIONI 2
Caratteri, leggibilità.
Una mattina, decido di accompagnare un allegro signore che ha quasi 60 anni a fare la spesa al supermercato. Ha problemi di vista legati all’età, non ha patologie particolari; ha i suoi occhiali per vedere meglio da vicino. Lo osservo mentre gira tra i frigoriferi dei surgelati, è uno di quelli che dice: sono un bell’uomo, mangio sano, non devo ingrassare, ci tengo al mio aspetto. Devo dire che porta bene i suoi anni quasi 60 anni, è considerato un dongiovanni. Mentre sceglie i prodotti si avvicina a me e mi dici con un tono di voce molto basso, mi dici: cosa c’è scritto qua? Non riesco a leggere, ho dimenticato gli occhiali a casa.
E poi l’arringa sulla quantità di frutta e verdura consumata, pochi carboidrati, un buon bicchiere di vino rosso ad ogni pasto, con il bel tempo biciclettate alla più non posso. Mi ripete: cosa non si fa per le donne……. Gli rispondo: che romanticone! Carla
QUESTIONI DI DIMENSIONI
Viaggio in treno Torino-Bologna
Mentre tornavo a Bologna, dopo aver trascorso il fine settimana a Torino, alla stazione di Voghera si siede accanto a me un uomo sulla settantina dall’aspetto molto distinto. Il viaggio sin dalla sua partenza è stato caratterizzato da eventi direi quasi surreali. Comunque, dopo aver terminato una chiamata al cellulare il cui tema era facebook e la possibilità di cercare le persone, questo signore che per comodità chiamerò Antonio si mette a disquisire con me dei mezzi informatici. Mi racconta della sua vita di avventure e di cose fatte; è un ex dirigente dell’Ilva di Taranto, molto affabile, direi carismatico, passano così tre ore piacevoli. Gli parlo del mio progetto e lui mi racconta delle sue difficoltà: ha problemi alla vista e per poter assecondare la sua grande passione cioè la lettura fa uso di audio libri. Porta sempre con se una lente di ingrandimento perché gli occhiali non bastano, è tutto troppo piccolo e fare la spesa al supermercato diventa uno stress. Mi ha raccontato anche che è abbonato ad una nota rivista ma che deve disdire perché non riesce più a leggere e quando incappa in testi scritti in giallo, rinuncia a priori. Mi ha confessato che, lui è consapevole di avere dei problemi legati all’età, ma diventa ancora più frustante quando un sistema ti fa sentire o meglio ti mette nella condizione di avere un handicap. Carla